Pochi giorni fa, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha emesso una nota nella quale ha confermato quanto dichiarato nell’estate del 2021 in relazione alla tutela di salute e sicurezza dei lavoratori esposti a ondate di calore.
Le elevate temperature di questo periodo possono – in assenza di misure idonee – causare patologie e aumentare il pericolo di infortuni: i professionisti a rischio sono soprattutto lavoratori all’aperto o lavoratori che svolgono le proprie mansioni in un ambiente sprovvisto di una adeguata ventilazione.
Datori di lavoro, RLS e RSPP non devono sottovalutare questo fattore, ma devono formarsi e informare per garantire un luogo di lavoro sano e sicuro.
Le attuali condizioni climatiche vanno affrontate con azioni di prevenzione intensificate e con una sensibilizzazione e una comunicazione puntuale a livello regionale e provinciale: in caso di temperature eccezionali (maggiori, cioè, a 35°C), le aziende possono prevedere l’adesione alla CIGO, sospendendo tutte quelle attività che non possono essere svolte in sicurezza.
Ma a cosa si fa riferimento quando si parla di ondate di calore, rischi e temperature eccezionali?
Vediamolo insieme.
Con “stress termico” si fa riferimento ai cambiamenti che il corpo subisce per gestire le alte temperature: il nostro organismo, infatti, reagisce al calore aumentando il flusso sanguigno cutaneo e la sudorazione. L’evaporazione che deriva da questo meccanismo consente al corpo di raffreddarsi: in alcuni casi, però, questo sistema di termoregolazione non riesce ad attivarsi, portando ad alcuni fastidi anche molto importanti.
Fra questi, per esempio:
Oltre a queste patologie fastidiose e pericolose, un eccesso di calore può far perdere l’attenzione, con cali della concentrazione frequenti e rischiosi, che possono alimentare infortuni come cadute, scivolamenti o ferite.
Ad aumentare i rischi da stress termico sono, poi, alcuni fattori che non permettono ai lavoratori di gestire nel modo giusto l’aumento delle temperature: per esempio, l’esposizione prolungata al sole, l’impossibilità di fare pause e integrare correttamente i liquidi, l’uso di abbigliamento o attrezzature molto pesanti, ritmi di lavoro intensi…
A queste condizioni, la temperatura corporea è destinata ad aumentare, provocando un aumento della frequenza cardiaca e una sudorazione così abbondante da portare a disidratazione.
Ecco perché affrontare le ondate di calore nel modo giusto è fondamentale: abbassare i ritmi e garantire riposo e ristoro sono due metodi per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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